sabato 17 ottobre 2009

Dialoghi notturni. Come si evolverà l'informatica?



Parlando "tra noi", su Orientalia4all, di come Google Flu Trends possa prevedere gli andamenti epidemiologici dell'influenza, e della relazione tra intelligenza sociale e computer science... (emendata degli errori di stampa notturni):

7.Stefano / The Catcher il 14 ott 2009 alle 01:33

Funny! [Google Flu Trends] ;-)

"perché preoccuparsi delle stime derivanti dalle query di ricerca aggregate? La sorveglianza tradizionale dell'attività influenzale è molto importante, ma gran parte delle agenzie del settore sanitario si concentra su un singolo Paese o regione e aggiorna le proprie stime solo una volta alla settimana. Google Trend influenzali è attualmente disponibile per vari Paesi e regioni del mondo e viene aggiornato quotidianamente, quindi rappresenta uno strumento complementare a questi sistemi esistenti. "

La computer science è sociale, come sostengo da tre anni in dipartimento, ma nessuno "me la si fila" dato che sono tutti "ingegneri" (sinonimo di mentalità narrow?).

9.Boh/orientalia4all il 14 ott 2009 alle 11:49
Stefano, sociale ma compartimentalizzata. Non dirmi che chi si occupa di diagrammi di flusso fa un lavoro sociale, anche se il prodotto finale lo è. E' solo l'uso che è sociale.

10.Stefano / The Catcher il 16 ott 2009 alle 01:33
Mmm ok…. su questo potremmo aprire la tavola rotonda che propone Diego :-)

Lo dico così: io credo che il futuro dell'informatica, la strada economica e lavorativa dei futuri informatici (me compreso), sia di rendere l'informatica flessibile come l'uomo, flessibile all'uomo. L'intelligenza artificiale dovrà essere più sociale che meccanica. Se ne vedono bagliori ancora "in nuce" in alcuni servizi come i motori di ricerca di Google.

Google con un semplice valore di misura sociale dell'informazione (il Page Ranking) ha trasformato i vecchi e "stupidi" motori di ricerca in uno strumento assolutamente flessibile e aperto alle nostre esigenze.

Questo è un esempio.

Sul mio sito puoi vedere, indicati male causa lo spazio e i limiti del mezzo, i principi di quella che chiamo un'altra forma di Intelligenza. L'Intelligenza Sensoriale, una forma di Reality Mining (come piace chiamarla al M.I.T.), volta a comprendere il comportamento umano (il movimento del corpo), interpetando i segnali emessi da sensori (inerziali) indossabili.

In questi ambiti dove non ci sono modelli, strutture, dati, basi-di-dati (i.e. modelli), testo, protocolli, ma solo il corpo e il segnale generato, un segnale che ha l'aspetto simile, per capirci, ad una scrittura a mano libera schizzata su un foglio, senza parole... in questo contesto è la macchina che deve adeguarsi all'uomo e farsi intelligenza.
I casi applicativi di questa ricerca sono tantissimi: dalla Wii alla identificazione di patologie motorie, alla cura sociale della persona.

Questo è la direzione che l'informatica ha intrapreso: diventare Intelligenza.
L'intelligenza ha un alto valore "economico", ovvero ambientale (oikos) e sociale.

E' quindi il valore emergente della teoria dell'informazione. Quello che tenderà a coprire tutti gli altri valori informativi (dati protocolli programmi).

Vabbè sono diventato sentenzioso e …. noioso. Digressione professionale. Scusate… poi mi passa :-)

11.Boh/orientalia4all il 16 ott 2009 alle 11:26
Stafano, da moltissimi anni, da quando ho preso un Master in in


Stefano, da moltissimi anni, da quando ho preso un Master in informatica alla fine degli anni Ottanta, si studiano il LISP, l'intellgenza artificiale e le sue applicazioni. Con tutte le variabili che ogni intelligenza ha. A parte che sia benissimo che le intelligenze vere hanno variabili non tutte prevedibili, e più l'intelligenza artificiale è intelligente più dovrebbe avvicinarsi a questa imprevedibilità dell'intelligenza vera (il che non è possibile, perché anche l'imprevedibilità in un computer è basata su un insieme di cose previsite o prevedibili, e comunque su dati che mettiamo noi in una macchina), ma a parte questo, dicevo, che c'entra col fatto che non tutto, in una macchina come il computer, è social?

12.Stefano / The Catcher il 17 ott 2009 alle 03:42

Ok questo meriterebbe un approfondimento… domani magari (troppo sonno stasera).
Diciamo "in breve" che
non esistono solo gli approcci linguistici.
Lisp è linguaggio. Il linguaggio è reasoning.

La realtà e l'intelligenza non sono "reasoning", ma altro.

Mi spiego con un esempio.
Quando tu sali le scale di casa, non pianifichi la soluzione. Non ci sono catene di scelte. E' un movimento fluido, acquisito e inconscio.

L'intelligenza è questo. Non pensare e pianificare, come un meccanismo, ma percepire, intuire.
La base è questa.


Il primo atto di intelligenza superiore, po,i credo sia il risultato di una selezione evolutiva.
L'uomo per sopravvivere non si muove per meccanismi, ma soprattutto comunica e interagisce coi propri simili e a questo deve la propria sopravvivenza. Noi non ci relazioniamo con altra realtà se non quella antropologica. L'uomo è animale sociale, diceva qualcuno (Aristotele, tra gli altri).
L'uomo ha imparato prima a capire il bene e il male, chi è sottile, chi mente, chi si vanta, chi parla a vanvera dei propri simili.
E nella capacità di capire queste cose sta la nostra reale abilità di sopravvivenza.

L'intelligenza sociale (il linguaggio deriva da questa forma di intelligenza) è - io credo - quella che per prima si è sviluppata. Quella che ci ha fatto separare dagli animali. Non la logica in senso meccanicistico, ma la logica sociale.

E, ironia della sorte per una società maschilista, io credo che sia proprio l'intelligenza femminile che sia nata per prima. La donna ci ha separato dalla bestia, non l'uomo. La donna ci ha regalato l'intelligenza. Quella abile nel comunicare, nel capire il prossimo, nel comprendere le sfumature.

Sulle basi di questa intelligenza vera e complessa, poi, in senso filogenetico è nata l'intelligenza meccanica ragionativa. Su queste solide basi. Non viceversa.

Per migliaia di anni si è ritenuto il contrario, che la logica rappresenti l'intelligenza.
Quindi il reasoninig, i linguaggi, il lisp. E che la macchina deve imitare l'intelligenza sintattica, ingegneristica, matematica per farsiintelligente.
Io credo sia una bufala. Un errore storico.
L'intelligenza è capire che chi ti vende zafferano ti sta fregando sul prezzo.
Che tizio si vanta di una amicizia con un potente che in realtà non detiene.
Che quando una donna dice forse intende sì. Forse.

L'intelligenza è sottile. Adattiva. Profonda.
Il lisp non lo è, per dirne una.
L'intelligenza viene dalla capacità di adattarsi alla realtà in modo "femminile" sottile e sofisticato. Dalla capacità di capire la complessità del rapportarsi sociale.
Del rapportarsi tra individui che sono sofisticati, non meccanici, sottili, a volte menzogneri…

Credo che il trend di ricerca sull'intelligenza artificiale si stia spostando in questa direzione, verso l'intelligenza che si flessibilizza, che parte dal senso e dalla realtà-
Il social computing è uno dei campi di ricerca che forzosamente si deve piegare a queste regole ed esplorare l'intelligenza sociale.

Ma non è l'unico campo. Un altro è quello su cui lavoro io, per citare qualcosa che conosco. E dico "su cui lavoro" e non "in cui lavoro" perchè non si può lavorare "in" un settore che si sta creando, ma si può lavorare "per" crearlo. Ma qui il discorso si allunga… e si fa più specifico.. ;-)

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