sabato 10 ottobre 2009

Anche gli uomini sono esigenti, prima di un appuntamento.

Sono stati effettuati molti studi sul comportamento umano, e molti anche sul comportamento che i due sessi tengono durante i cosiddetti "speed dating".

Lo speed dating, per chi non lo sapesse, è un evento di socializzazione "veloce" e volontaria in cui gli uomini di norma si trovano a dover saltare da un tavolo all'altro, sostenendo una breve conversazione di pochi minuti con una donna, allo scopo di riuscire ad ottenere un secondo appuntamento (lui o lei, il gioco è paritetico), una seconda chanche di incontro, chiaramente per un periodo di tempo più lungo e in un altro contesto (magari più normale).

In queste occasioni di socializzazione indotta, dove i soggetti di entrambi sessi si sottopongono volontariamente (e magari anche felicemente) ad un impietoso, veloce, ed impreciso esame, le donne hanno dimostrato di essere molto più schizzinose degli uomini, quando si trattava di scegliere se arrivare al secondo appuntamento.

Le donne "devono" essere schizzinose - si sostiene di solito secondo una troppo ripetuta, e malinterpretata, teoria evoluzionista - perché devono investire di più nella loro progenie.

Ma quando i ricercatori hanno provato ad effettuare un semplice scambio di ruoli, in cui le donne si trovassero a dover saltare di tavolo in tavolo, mentre gli uomini se ne stavano tranquillamente seduti, i due sessi improvvisamente diventano altrettanto selettivi e schizzinosi.
Evidentemente le norme sociali e gli indizi fisici giocano un ruolo ancora molto sottovalutato, nella scelta del compagno.

Sapendo questo, su quale lato del tavolo partecipereste ad uno speed dating? ;)

Per saperne di più: il numero di ottobre di Psychological Science (fonte :
Scientific American)

Americas Goes to the Moon (again).

Gli Stati Uniti stanno progettando di tornare sulla luna.
Un passo necessario per prepararsi al balzo verso Marte.
Chissà che Obama, a proposito di premi Nobel, non dia un impulso reale al programma.
Le ricadute tecnologiche del programma spaziale americano negli anni 60'-70' hanno avuto un impatto sull'economia e sulla nostra cultura impressionante.
Pensate che sarebbe della nostra vita, il poter emigrare su Marte e colonizzare un intero nuovo mondo?

Una ripresa ce l'auguriamo anche perchè attualmente il programma spaziale Nasa è noioso come una partita di curling parlata in svedese stretto.
L'evento del mese è bombardare la luna con un satellite lanciato a 5600 miglia orarie.
(vedi qua , anzi per favore risparmiatevi la visione)

Notate la direzione del programma di volo: l'ufficietto stile "retro di un garage che vende ferramenta", gli schermi piatti - gli stessi che posso comprare io al MediaWorld e gli stessi PC - i mobili stile "IKEA", e l'entusiasmo travolgente dei partecipanti (uau!). La Luna pare abbia sbadigliato per la noia. Come non capirla.

Ben diverso da quegli intrepidi avventurieri che riuscirono a portare un uomo sulla luna il 21 luglio 1969, in nome di tutta l'umanità. La stessa gente che per salvare l'Apollo 13 in panne, la terza missione sulla luna, ricalibrò l'impianto della cabina testandolo su una copia esatta presente a terra, progettò la costruzione a mano di un filtro per rigenerare l'ossigeno dalla CO2 in eccesso, usando solo pezzi di recupero presenti sul missile in fase di rientro; mentre gli astronauti a bordo, privi dei propulsori, modificavano la traiettoria del missile con l'unico razzo presente non progettato allo scopo, quello del LEM, guidando a mano il modulo e calcolando con carta e penna la traiettoria di rientro. Casualties: zero.

Mamma mia, che differenza!

http://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_13

(Un ex fan-bambino del programma spaziale kennediano)



P.S.

Quanto tempo ci vuole per entrare in orbita?
Poco meno di tre minuti.
Una visione del decollo da un satellite "moderno" (saltate i primi 30 secondi)


martedì 6 ottobre 2009

Flatland, the above, e la quarta dimensione

Carl Sagan (Astronomo e scrittore di fantascienza) "spiega" la quarta dimensione partendo dalle due dimensioni, con una "buffa" digressione su Flatland.
(In inglese)


Have you ever considered how a four-dimensional being would appear to you if it suddenly came into your room?

Think of it this way. Consider a two-dimensional world resembling a sheet of paper. How would you appear to the inhabitants of such a world if you tried to interact with with them? The 2-D creatures would only see cross-sections of you as you intersected their universe. Your finger would look like a flat disc that grew in size as you pushed it through their world. Your five fingers might looked like five separate circles. They would just see irregular shapes with skin boundaries as you entered their world. Similarly, a hyperbeing who lived in the fourth dimension would have a cross-section in our space that looked liked a bunch of skin blobs.

A 4-D being would be a god to us. It would see everything in our world. It could even look inside your stomach and remove your breakfast without cutting through your skin, just like you could remove a dot inside a circle by moving it up into the third dimension, perpendicular to the circle, without breaking the circle.

A hyperbeing can effortlessly remove things before your very eyes, giving you the impression that the objects simply disappeared. The hyperbeing can also see inside any 3-D object or life form, and if necessary remove anything from inside. The being can look inside our intestines, or remove a tumor from our brain without ever cutting through the skin. A pair of gloves can be easily transformed into two left or two right gloves. And 3-D knots fall apart in the hands of a hyperbeing, much as a 2-D knot (a loop of string lying on a plane) can easily be undone by a 3-D being simply by lifting the end of the loop up into the third dimension.

Hypercube: is a Cube in four (or more) dimensions.

sabato 3 ottobre 2009

Angoli alla circonferenza


Dati due cerchi tangenti, chiamo il punto di tangenza T.
Traccio la retta tangente ai due cerchi, e chiamo i punti di tangenza A e B.

Thesi: Dimostrare che l'angolo ATB è retto.

Accenno di dimostrazione. Manca un pezzo.
Una premessa non è dimostrata. Quale?

(cliccando sulla foto, si ingrandisce)






P.S. per i matematicamente scettici e gli anti-Euclidei un video.
Da sentire mentre si pensa alla soluzione, o si prepara il minestrone della cena.
Il minestrone che sia di verdure, mi raccomando. E' di stagione, ed è dietetico.




venerdì 2 ottobre 2009

Residui iconografici, dove cominciò la storia.

Siamo nel 1997, un nuovo Ateneo viene fondato a Milano: l'università di Milano-Bicocca, prima polo, poi nel giro di qualche mese Ateneo a se stante.

Sfogliando la rete, per caso incappo in un residuo iconografico, una pagina web evidentemente abbandonata a sè stessa, di quel periodo, scritta proprio da un mio collega di allora. Un autorevole personaggio dell'IT oggi.

http://www.stefanopisati.net/MLAB_History.htm

A parte la curiosità: ritrovare una pagina abbondanata da dieci anni che parla di cose che conosciamo personalmente, è come trovare un vecchio guanto in un cassetto di quando si faceva la comunione. O una vecchia foto di quando si era piccoli con il nonno o i compagni di scuola.
La grafica del sito è eloquente, siamo nel periodo naif dell'Internet story. Prima che inventassero il wifi, prima che inventassero Second Life, prima che inventassero Google, Yahoo era un portale e l'unico motore di ricerca assieme ad Altavista, i primi cellulari non analogici giravano, esisteva la Omnitel e non la vodafone, non esisteva l'Adsl e a casa pochi avventurosi usavano modem costosi, che funzionavano a pochi kappa al secondo (contro le molte centinaaia di kbps di oggi).


Ma non è per questo che riporto: lo scrittore del sito scrive qui una cosa che mi riguarda: dove "cominciò" la storia. La mia e la sua personale, la storia del dipartimento e dell'ateneo come sfondo. Mlab oggi è il laboratorio di ricerca Nomadis (Wireless Sensor Network, Movement science e mobilità). Pisati il primo collaboratore di Bisiani a Milano, oggi è uno dei maggiori consulenti di security italiani e esteri.

E i "giovani baldi" dell'MLAB siamo io e altri che ancora lavorano in Biccocca o in dipartimento, o leggono questo sito. Il termine giovani era bonariamente ironico dato che Pisati era giovane anche più di noi. Ma già un fuoriclasse.

Prima che scrivessi libri, entrassi per la prima volta in un aula universitaria ad insegnare sistemi operativi windows e dot Net, prima che mi certificassi, che facessi decine di progetti, che lavorassi all'estero, prima di fare il dottorato e tanto tanto altro.

Il dipartimento di informatica allora aveva solo tre ordinari. E tre laboratori.
Noi "giovani baldi", facevamo letteralmente anche da segreteria studenti.
Rispondevamo alle domande, davamo le guide.
Ci conoscevamo tutti tra noi, compreso il rettore. Non esisteva burocrazia.
Era una realtà nuova e molto grande.


Oggi siamo l'Ateneo "multipurpose" migliore di Milano secondo i parametri MIUR e il più popolato. E uno dei sei migliori di Italia in assoluto.

Merito anche nostro, del nostro lavoro: di migliaia di ore di lavoro spese a creare una intera facoltà che oggi conta più di 30.000 studenti, partendo dal nulla. Una delle esperienza più belle della mia vita, e tuttora in corso.
E' una cosa che non capita spesso di contribuire a costruire un grande Ateneo in una grande città internazionale, partendo "from scratch" dal nulla. E dal basso
.

E non posso non notare i toni con cui anche Stefano (Pisati), già allora, parlava del mio capo, il prof. Roberto Bisiani. E' una persona eccezionale Roberto. Un uomo capace di valorizzare il lavoro dei propri collaboratori in modo straordinario e un ricercatore di grandissima inteligenza.
Una fortuna conoscerlo e incontrarlo, prima come uomo poi come ricercatore e professore.
Larger Than Life.

giovedì 1 ottobre 2009

Errore fatale? Ma non scherziamo.

Prendendo spunto dall'episodio di ieri, del Medico che esercitava la professione da 19 anni senza una Laurea, leggo il commento del portavoce dell'Ospedale...

[..] "era stimatissimo" da tutti. Ma "rimane il fatto, tristissimo, che non si puo' svolgere una professione senza i necessari titoli accademici. Questa e' una truffa", conclude.

...che mi rammenta una cosa: che, invece, svolgere la professione dell'Informatico senza possedere titoli accademici, e' stranamente lecito.

Si vede che causare un disastro con perdite di vite umane perchè il software è insidiosamente errato, non è altrettanto grave.

E il non possedere dentro un ospedale una struttura informatizzata che in 19 anni, non sia stata in grado di verificare che un proprio dipendente non avesse la laurea in Medicina, come si vede non è un problema.

La stessa struttura informatizzata gestisce di norma anche informazioni critiche, come le cartelle clinche, e sapete che può succedere se si fanno errori con le cartelle, anzichè con le scartoffie? Un'importante e rilevantissima causa di morte negli ospedali negli Stati Uniti è data proprio dallo scambio di identità (cioè un errore informativo), dalla non corretta identificazione del paziente. ( vedi anche http://www.annals.org/cgi/content/full/144/7/510 )
Ho citato gli Stati Uniti non perchè in Europa non ci sia questo problema, ma semplicemente perchè non ci sono neppure studi approfonditi al proposito. Quindi può essere che in Europa, la situazione sia anche peggiore che negli Stati Uniti.

Non lo sapevate? Ora lo sappiamo.
Ma... chiunque può esercitare la professione dell'Informatico, anche senza un titolo accademico.
Di che vi lamentate...

P.S.
Ma se uno ha buone entrature, anche se non ci capisce una mazza di informatica professionale, può sempre farsi dare una buona commessa per costruire un portale come "Italia.it" , il portale più controverso e improbabile del settore.

http://www.beppegrillo.it/2008/05/le_tre_i.html

venerdì 25 settembre 2009

Sensing the reality: reality mining, wearable computing, human behavior, et.al

Il campo di ricerca in cui lavoro - molto recente, e molto innovativo sotto tantissimi punti di vista - io lo identifico col termine di "Sensors Artificial Intelligence", o "Reality Artificial Intelligence", dove intendo indicare con questo sia il compito di comprendere una informazione ambientale distribuita, sia quello di estarre semantica da informazioni generate dai wearable (strumenti sensoriali leggerissimi indossabili) informazioni strettamente legata alla persona quindi, in modo non invasivo e rispettoso della privacy. Prescindendo dalle tecniche e dai metodi.
nomadis.unimib.it

Il termine in uso in alcuni ambienti di ricerca, forse più specializzato, è "Wearable Computing" (ad es al MIT) che pone l'accento sugli aspetti inerti (tecnologici), sulla provenienza personale, e sulla comprensione del dato.

http://www.media.mit.edu/wearables/

Altro modo di definirlo è "Reality Mining". Dove invece si intende identificare la classificazione o previsione di dati prelevati dalla realtà da fonti differenti, di solito da sensori ma non solo, con una analogia al "data mining". Qui i dati però non sono strutturati a priori.

http://hd.media.mit.edu/

In entrambi i casi sono presenti infrastrutture di rete più o meno complesse, per l'instradamento e il flusso dei dati con ulteriori tematiche di ricerca, sicurezza, timing, inerenti al campo delle Wireless o Wired networks. Anche quello delle Wireless Sensor Networks è un ambito di ricerca di per sè, anch'esso molto recente e molto promettente.

http://en.wikipedia.org/wiki/Wireless_sensor_network
nomadis.unimib.it

Ognuno di questi campi afferisce a problematiche diverse, ma comuni alla compresione del comportamento umano, o ambientale, richiede personale e competenze diverse, spesso elevate e universitarie. Richiede anche competenze programmative altamente specializzate, non in senso verticale ma in senso trasversale, che non sono normalmente presenti sul mercato e che vengono di norma sviluppate allo scopo, non essendoci altra strada, all'interno dei nostri laboraratori di ricerca.

Si tratta di figure molto richieste dato che sono estremamente specializzate, che devono essere dotate nel contempo di un background conoscitivo molto flessibile (i.e. riusabile in ambiti anche molto distanti da questo, come l'analisi di immagini, ) e di alto pregio accademico, informatico e ingegneristico e riguardano ambiti molto interessanti e in crescita continua: le industrie di sensori, la sicurezza, ergonomia, il trattamento del rischio nel lavoro; la riabilitazione e supporto medico sportivo, la cura degli anziani, il supporto medico o sociale di soggetti a rischio. Ma anche l'industria del cinema per gli effetti speciali (che in italia a Torino ha una sua roccaforte) e dei videogames (vedi Wii, Natal).

Si tratta di conoscenze che possono essere acquisite solo da chi abbia conseguito una laurea del settore (almeno una triennale): questo non per motivi formali, ma per motivi sostanziali, dato che ci si addentra in settori nuovi della conoscenza e della programmazione, e si parla di acquisire competenze teoriche e applicative che hanno una forte attinenza con aree diverse di altissimo pregio. Aree fortemente operative, ma di pregio.

La persona formata avrà una conoscenza che riguarderà sia gli aspetti della computer science applicata: progettazione e software engineer, e programmazione specializzata, reti di sensori wireless e reti wired; sia quelli della computer science teorica: il machine learning e l'intelligenza artificiale. Il tutto applicato a problematiche della realtà.
Le competenze acquisite costituiscono lo stato dell'arte del settore.

Esistono anche ricadute disseminative, in termini di creazione e diffusione di nuova conoscenza.
Corsi universitari, Corsi per aziende di settore, Corsi programmativi, Master di area tecnica, Master di area medico-riabilitiva e motoria.

Vabbè....giusto per "introdurre" l'argomento :-)

S.P.
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Post Scriptum. Chi volesse collaborare, come Studente, Tesista, Ricercatore, o co-Ricercatore, può contattarmi direttamente via email, ed è il benvenuto. Più di 12 tesisti, 8 collaboratori tecnici e 7 ricercatori lavorano e hanno lavorato con noi negli ultimi 2 anni. Abbiamo a disposizione materiale tecnico, fondi (sempre mai abbastanza), spazi, tre laboratori ampi, collaborazioni estere, e competenze elevate. Siamo sempre felici di allargare la nostra rete di contatti e di accogliere nuovi collaboratori, anche da settori eterogenei e molto distanti (collaboriamo con medici, fisioterapisti, sociologi, dentisti, psicologi, ingegneri del rischio, scienziati dell'informazione) purchè compatibili con gli indirizzi applicativi della nostra ricerca .
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Tip

SM